Osservazione puntuale al Piano Operativo Comunale
OSSERVAZIONE su AT 10.02
denominazione Guidoni UTOE 10 | Q5 ubicazione viale Alessandro Guidoni
e
OSSERVAZIONE su AT 09.01
denominazione Carraia/Geminiani UTOE 9 | Q5 ubicazione via Francesco Geminiani, via di Carraia
Si tratta di due aree, una in Viale Guidoni, l’altra in Via Geminiani, che da anni attendono una pianificazione, e che nel frattempo si sono trasformate in parte anche in una discarica. Per lungo tempo le due aree in questione sono state oggetto di un contenzioso legale con il Comune, anche in relazione all’azzeramento nel piano strutturale del 2015 di tutte le nuove edificazioni che erano previste nel precedente Piano Regolatore. Nel frattempo la proprietà, la società Toscolambarda (che farebbe capo alla famiglia Nucci), per l’area di V.le Guidoni ha a lungo trattato prima con Della Valle e poi con Commisso quando ancora circolava l’ipotesi della realizzazione dello stadio in quella zona.
Ora un fondo inglese, che ha opzionato l’acquisto delle due aree da tempo abbandonate, nei mese scorso ha presentato un progetto che prevede un parco alberato munito anche di attrezzature sportive, un giardino dedicato alla cultura, case popolari, alloggi per studenti bisognosi, palazzine residenziali e uffici.
Per queste due aree e i relativi interventi edilizi formuliamo una unica valutazione complessiva e relativa proposta.
Sono due vaste aree ubicate in punti strategici del rione che nel POC si prevede che siano destinate ad accogliere una valanga di cemento. Infatti attualmente risulta dal POC che i contenziosi fra Comune e proprietà Toscolombarda relativamente alla possibilità, contestata dal Comune, per il privato di poter attuare interventi edificatori, sia stato risolto a favore della proprietà che quindi si appresta a rinnovare il progetto presentato mesi scorsi da un fondo inglese che ha rilevato la proprietà dalla società Toscolombarda.
Novoli Bene Comune esprime netta contrarietà ad un nuovo pesante stravolgimento della vita del rione con un nuovo massiccio impianto edificatorio, fatto che sarebbe del tutto insopportabile per la qualità della vita del rione, già ampiamente compromessa dalle speculazioni edilizie degli anni ’60. Si tratta di una spada di Damocle sulla testa del rione, una pesante ipoteca sulla speranza di una suo riequilibrio urbanistico che chiediamo da anni.
Relativamente alle indicazioni puntuali previste nelle due schede del POC facciamo osservare:
per l’area di viale Guidoni AT 10.02
l’intervento aumenterà il carico di traffico sul rione, che già oggi ha ampiamente superato livelli di sopportabilità acustica e di inquinamento ambientale;
si ritiene davvero inaccettabile e inammissibile la concessione di poter costruire fino a 9 piani fuori terra, quando a tempo la stessa Amministrazione aveva considerato le attuali massime altezze dei fabbricati come fattore impattante assai negativo e da non ripetere;
relativamente alle prescrizioni sul verde non si ritiene per nulla sufficiente la realizzazione di uno spazio pubblico di servizio al nuovo insediamento, prevalentemente sistemato a verde, raccordato con il giardino pubblico lungo via Eugenio Barsanti, lo stesso dicasi per la realizzazione di spazi verdi alberati non frammentati al fine di favorire l’ombreggiatura e diminuire gli effetti delle alte temperature; e per la realizzazione di fasce a verde lungo le strade per mitigare inquinamento acustico e atmosferico in particolar modo nelle zone nord-ovest e sud; tali limitate e incogrue prescrizioni evidenziano per noi chiaramente come dal punto di vista ambientale e del verde l’intervento sia fortemente negativo;
inoltre contestiamo la prescrizione della distribuzione dei parcheggi pubblici prevalentemente lungo la viabilità e gli spazi pubblici, considerando che già ora nel rione di Novoli e in particolare in quella zona dove insisterebbe l’intervento, vicina al Palazzo di Giustizia, i parcheggi sugli assi viari sono del tutto insufficienti e costantemente occupati;
siamo contrari alla prescrizione che prevede che il 20% dell’edificato debba essere dedicato alla ennesima residenza per studenti se questa non è concordata e presa in carico dall’Azienda per il diritto allo studio di Firenze;
siamo contrari, in mancanza di un piano rionale relativo alle aree culturali, che si realizzi un museo, peraltro non viene indicata la sua tipologia e funzione;
in attesa della verifica di Valutazione di Impatto sui siti Patrimonio Mondiale UNESCO, Centro Storico di Firenze e Ville e Giardini Medicei in Toscana sull’area in oggetto esprimiamo sin d’ora comprovati dubbi che le indicazioni precitate possano superare gli evidenti;
infine appare evidente come la stessa affermazione contenuta nel POC, ovvero quando si scrive: stante comunque la complessità dell’intervento, che coinvolge diverse componenti ambientali, si ritiene indispensabile conseguire un maggiore livello di approfondimento nelle successive fasi, verificando anche le ripercussioni generate dall’intervento in un intorno significativo dell’ambito urbano in cui si colloca, (sia nel corso della fase realizzativa che in quella di esercizio). Il livello di approfondimento valutativo sarà funzionale e conseguente al percorso autorizzativi
certifichi da parte dello stesso Comune di Firenze come, in aggiunta ai nostri rilievi precedentemente espressi e motivati, come complessivamente questo intervento edilizio sia chiaramente INSOSTENIBILE.
per l’area di via Carraia/Geminiani AT 09.01
l’intervento aumenterà il carico di traffico sul rione, che già oggi ha ampiamente superato livelli di sopportabilità acustica e di inquinamento ambientale;
si prevede una nuova struttura commerciale al dettaglio che si intuisce sia di consistente impianto volumetrico e quindi poco compatibile come carico urbanistico con l’intorno, un rione che invece chiede negozi di vicinato e prossimità
confermiamo che già ora è presente un forte disagio/disturbo in relazione all’inquinamento acustico generato dalla ferrovia che insite sul perimetro dell’area e che quindi sconsiglierebbe una nuova attività edilizia;
inoltre contestiamo la prescrizione della distribuzione dei parcheggi pubblici prevalentemente lungo la viabilità e gli spazi pubblici, in quanto già ampiamente saturi;
l’indicazione/concessione di numero massimo 7 piani fuori terra ci pare assolutamente eccessiva, considerando il negativo stato pregresso del rione circa le altezze degli edifici;
infine appare evidente come la stessa affermazione contenuta nel POC, ovvero quando si scrive: stante la complessità dell’intervento, che coinvolge diverse componenti ambientali, si ritiene indispensabile conseguire un maggiore livello di approfondimento nelle successive fasi, verificando anche le ripercussioni generate dall’intervento in un intorno significativo dell’ambito urbano in cui si colloca, (sia nel corso della fase realizzativa che in quella di esercizio). Il livello di approfondimento valutativo sarà funzionale e conseguente al percorso autorizzativo individuato e/o al tipo di intervento……..particolare attenzione dovrà essere posta al tema della verifica della qualità dei suoli e della mobilità al fine della verifica degli effetti sul clima acustico e la qualità dell’aria