Novoli mangiata dal cemento:

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Articolo da FirenzeToday

Corpi estranei che snaturano il quartiere

 

Alberto Di Cintio, ex docente e ricercatore ed ora in Novoli Bene Comune, stronca senza appello ‘terza torre’, palazzo Findomestic e studentato privato: “Cosa c’entra tutto questo con il quartiere?”

Con il caldo infernale di questi giorni, il nuovo maxi edificio Findomestic a Novoli, di fronte al Palazzo di Giustizia, fa impressione. Nelle vie limitrofe, anch’esse di nuova costruzione, di alberelli per il momento se ne vedono pochi. Cinque piani, vetrate specchiate ultramoderne, quasi ventimila metri quadri: qui si trasferiranno entro un paio d’anni circa 1.400 dipendenti.

“L’astronave”

“Noi la chiamiamo ‘l’astronave’, ennesimo edificio alieno. Non ha nulla a che vedere con quest’area, è arrivata dall’alto e, come tutte le altre opere di recente costruzione, snatura il quartiere”. A parlare è Alberto Di Cintio, architetto, ex ricercatore ed ex docente alla facoltà di architeturra, ora in ‘Novoli Bene Comune’. L’associazione in passato ha più volte criticato le scelte urbanistiche cittadine e nelle osservazioni al Piano operativo comunale (Poc), approvato agli sgoccioli del secondo mandato da sindaco di Dario Nardella, aveva messo in guardia sullo sviluppo del quartiere.

“Tra ristrutturazioni, nuove edificazioni e riqualificazioni, erano inclusi in quel piano oltre 504mila metri quadri di cemento, altro che volumi zero”, dice Di Cintio. Negli anni passati tutta la zona, come noto, è stata interessata da cambiamenti molto vistosi. “Riqualificazioni”, per alcuni. “Stravolgimenti e speculazioni edilizie”, per altri.

 

Area universitaria non integrata e senza verde

“L’area ex Fiat, ad esempio, viene glorificata spesso. Ora ospita l’università, ma è nata male. Non c’è verde diffuso, che è tutto concentrato in una piazza. Non solo. Alla fine delle lezioni il polo si svuota e l’area resta morta, perché non è integrata in un contesto urbano, come poteva essere l’università dislocata nel centro città”, spiega Di Cintio.

Poi sono arrivati una serie di centri commerciali. “Il risultato? Hanno chiuso decine di negozi, hai voglia a chiedere di sostenere le attività di vicinato. Non ci sono più e gli anziani devono chiedere ai figli di accompagnarli in auto al supermercato, tanto per capire la situazione”, ironizza amaro l’ex docente.

Il cubo bianco

Il nuovo palazzo Findomestic è praticamente già pronto, ma non c’è solo quello. È spuntato anche uno studentato privato di lusso, a forma di cubo bianco – quasi 30mila metri quadri – da quattrocento camere. Tra i nuovi edifici, già realizzati o in fase di realizzazione, a molti fa paura la ‘terza torre’ della Regione, fortemente voluta dal presidente Eugenio Giani: se sarà realizzata, vi si trasferiranno circa 700 dipendenti, ora dispersi in rivoli di uffici dislocati in aree diverse.

64 metri di altezza

“Arriverà ad un’altezza impressionante, oltre sessanta metri”, nota Di Cintio, nato e cresciuto a Novoli – come tiene a sottolineare – ma da qualche anno arresosi e trasferitosi a Gavinana (“purtroppo, ormai come vivibilità non c’è confronto”). La ‘terza torre’, per la precisione, arriverà ad un’altezza massima di ben 64 metri: 14 piani fuori terra, due interrati.

 

“Non siamo contro l’edilizia moderna o le nuove costruzioni, ma Novoli meriterebbe un piano urbanistico dedicato, coerente con la sua storia e con i suoi spazi, con le sue tre chiese risalenti all’anno mille (San Cristofano, San Donato in Polverosa e Santa Maria a Novoli, ndr) adesso mangiate da altri contenitori. Fin dagli anni ’60 sono arrivate invece nuove costruzioni calate dall’alto. Dall’università, come dicevo, al Palazzo di Giustizia, ai nuovi centri commerciali, alla ‘astronave’, alla terza torre e a tutto quanto arriverà. Una grande occasione sprecata”, aggiunge l’ex docente.

“È proprio l’idea di città che è sbagliata. Pensiamo ai 1.400 dipendenti Findomestic o ai 700 della Regione. Verranno tutti qui per lavorare e poi alla sera andranno via, lasciando la zona deserta. È il contrario rispetto ad un’urbanistica che dovrebbe pensare anche a favorire la socialità”, sottolinea ancora Di Cintio, che stronca completamente ogni narrazione edulcorata sulla ‘nuova Novoli’, dove schizzano in alto, oltre alle torri, anche i prezzi di affitti e case.

 

 

All’inizio di via di Novoli spicca anche, praticamente finito il recupero, l’area della ex ciminiera Fiat, quella che era la centrale termica: nasceranno tra l’altro uno spazio aperto al pubblico (‘urban center’) e, immancabile, un ristorante. Poi c’è l’area ex Nucci in viale Guidoni: lì si parla di 42mila nuovi metri quadrati da costruire, con uffici e case.

E il parco?

Almeno, nota qualcuno, c’è il parco di San Donato. “Macché parco, al massimo si può definire ‘area verde’ – replica però l’esponente di ‘Novoli Bene Comune’ -. Sotto c’è un parcheggio da 3mila posti auto, in gran parte sempre inutilizzato. Al di sopra, proprio a causa del parcheggio, non hanno potuto mettere alberi ad alto fusto e solo da poco hanno iniziato a piantare nuovi alberi. Raggiungere quell’area peraltro per anziani e persone fragili o con bambini piccoli, è quasi impossibile: per arrivarci c’è da fare una lunga camminata sotto il sole”. Rovente, provare per credere. Come del resto, rovente, è la polemica che circonda la nuova Novoli.

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