Futuro dell’area Mercafir e del suo ruolo strategico per la riqualificazione del rione di Novoli.
Il nuovo Piano Operativo del Comune prevede la realizzazione di un nuovo mega polo della logistica e delle merci nell’area sud della Mercafir. Questa proposta viene fortemente contestata da Novoli Bene Comune sia perché il pesante carico urbanistico non sarebbe sopportabile dal rione di Novoli, così come il surplus di inquinamento acustico e atmosferico che si aggiungerebbe all’attuale, già molto pesante. Si propone invece di mettere al centro di questa area il tema del verde come elemento fondamentale per il riequilibrio ambientale. Unitamente si propone la nascita di un nuovo polo per sviluppo sostenibile della città e per il rione di Novoli. Elemento decisivo per ricucire questa nuova urbanizzazione green con l’intero rione, sarà l’interramento di Viale Guidoni, opera fondamentale per favorire in un unicum pedonale la ricomposizione del tessuto urbano profondamente diviso dal tracciato di grande penetrazione.
Giannozzo Pucci, “Editore, scrittore, politico, ecologista, traduttore, attivista, animalista, ideatore e organizzatore di eventi” che è intervenuto al nostro convegno, ci lascia una sua riflessione in merito che alleghiamo.
Scusate questa lettera non breve, ma ieri sono stato all’incontro indetto da Novoli Bene Comune con i candidati sindaci e sono rimasto scioccato.
Erano anni che non mi occupavo della politica urbana di Firenze e mi ha sbalordito la totale mancanza di strumenti culturali, di buonsenso, politici, urbanistici e legali con cui si sta scegliendo e decidendo sulla città.
Ci troviamo in mezzo a un cimitero di elefanti, prodotto del matrimonio deforme fra la zonizzazione del razionalismo urbanistico e le sollecitazioni immobiliari, senza nemmeno una verga da rabdomante.
Abbiamo il piano regolatore che dal 1962 era durato 30 anni, dopo il 1992 il Prg è durato poco, adesso abbiamo il piano strutturale e il piano attuativo che dura 5 anni.
La decisione urbanistica dell’ultima cerchia di mura, decisa prima del 1285, ultimata nel 1333 è durata più di cinque secoli. La Firenze di 436 ettari così disegnata aveva 4 quartieri di circa 109 ettari in media l’uno e 16 gonfaloni o rioni, di circa 27,25 ha in media l’uno. Però almeno la metà di queste superfici fino al 1861 erano verdi, non un verde qualunque ma in maggioranza alimentare, cioè orti, frutteti ecc.
Questa città è stata vissuta dai suoi abitanti per quasi sei secoli con due strumenti urbanistici essenziali di buon senso analfabeta, cioè alla portata di chiunque:
1) la cultura del rione/contrada, con tutti i servizi e funzioni essenziali per vivere, raggiungibili a piedi in dieci minuti: il luogo della comunità di campanile o di vicinato, dove si amava il prossimo come noi stessi o ci si ammazzava di odi e rancori; c’era gente che lasciava in testamento a un nipote a passo che risiedesse nel rione;
2) la cultura delle grandi funzioni: la giustizia a est, la politica, la cultura e la fede al centro e dappertutto, l’economia a ovest e dappertutto, i trasporti commerciali sul fiume e in alcune zone privilegiate ecc.
La forza di questi strumenti è stata far parte della cultura dell’essere fiorentino, non delegati a esperti che poi nell’astratto ci capiscono poco perché anche loro sono prima di tutto esseri umani.
So, Alberto, che è molto difficile riportare in vita un cimitero degli elefanti, ma se c’è una minima speranza non si può ragionare da becchini, si deve mirare a fare una barca per viaggiare non una statua che va a fondo.
L’unico caso di idee nuove/antiche passate da Firenze nell’ultimo mezzo secolo è stato proprio il piano Krier, non solo per S. Donato, ma per l’intera area di Novoli. Voi di Novoli Bene Comune dovreste averlo sempre presente perché è la chiave, partendo da voi, per interpretare e aiutare anche le altre zone della città. Se vi limitate al vostro “particolare” potreste anche chiudervi nei vostri bisogni più apparenti, come l’interramento del viale Guidoni, il più largo della città costruito per portare gli aerei dalla Fiat all’aereoporto, ma Krier aveva previsto una viabilità nuova lungo la ferrovia e di aumentare microfunzioni e abitazioni sul viale Guidoni per completare le funzioni mancanti nella zona visto che il prezioso terreno di viale Guidoni per il comune è gratis.
In mancanza di strumenti di pensiero, la rinascita della città è solo un ritornello di illusioni di cui è piena la politica. Nel 1990 erano anni che sui giornali e in Consiglio si parlava di negozi storici ma non era stato fatto nulla finché dei volontari non cominciarono a girare per le strade.
Se c’è il buon senso non ci si può rinchiudere nelle competenze legali, le leggi vanno disobbedite e cambiate quando non vanno, ma come si fa a cambiarle se ci si mura nelle competenze che tappano ogni fantasia? Il pensiero deve essere libero e responsabile, cioè capace di immaginare come risolvere le cose, prima nella mente poi nelle decisioni, anche riducendo il numero abnorme di leggi e regolamenti, senza parlare delle burocrazie che con i loro tempi geologici non garantiscono il buon governo.
Ho seguito gli interventi: quello molto pratico del presidente della Mercafir col suo problema del rinnovo della Concessione e delle previsioni pratiche di modernizzazione: da lui non si può pretendere un’anticipazione di nuove politiche di transizione ecologica che non siano solo tecnologiche. L’osservazione del sindacalista della UIL, che la grande funzione di mercato di Novoli si trova dentro la città a differenza di molte altre città, è giusta e rende una qualità che c’è solo qui.
Giusta anche l’osservazione di Giorgetti che le periferie devono essere abolite: era l’obbiettivo del piano Krier.
Invece l’intervento dell’assessore Giorgio è stato apparentemente molto pieno di ragionamenti ammirevoli, di elenchi di esperti, di lavorio di moltiplicazioni di dati, ma nella sostanza mi è parsa una Cyclette mentale. Anche qui si possono consultare quanti più esperti si vogliono, pagarli, ma se un piano non entra nella cultura quotidiana della gente, resta al palo. Quanti piani, studi, analisi, costati cifre inenarrabili, hanno riempito cassetti o secchi della spazzatura?
Per il verde c’è un principio inevitabile: se non è protetto, se non serve a nessuno, se non è di nessuno praticamente, non esiste. Questo vale anche per il parco della piana: metteteci i contadini, protetti da una zona rurale non urbanizzabile in nessun modo, con regole che li rendano liberi di vendere direttamente sul suolo pubblico, praticando un’agricoltura naturale senza inquinanti e con poche macchine essenziali ma molta collaborazione di qualsiasi volontario e abitante circostante ecc. e il parco della piana vivrà, altrimenti resta il solito ritornello senza senso per esperti o quasi. Poi lo studio che ha fatto fare quest’assessore sulla distanza fra ogni numero civico e il verde più vicino mi è sembrato non spiegato bene: fra quale verde? Quello privato o il verde pubblico più vicino? A Firenze per mezzo millennio più del 50% del verde era verde privato, un modello base resta quello dell’Uscio e bottega con l’orto dietro, dovunque possibile. Ci sono ancora molti spazi così, perché per fortuna non tutti sono stati costruiti e questo modello si dovrebbe imitare dovunque possibile.
Comunque un punto importante per un piano del verde è la rinaturalizzazione e manutenzione dei corsi d’acqua aiutando a migliorare il rapporto con l’ecologia dell’acqua in casa e sul lavoro.
Il candidato sindaco che era presente, il Palagi, è stato saggio e ha dimostrato di fare un’opposizione costruttiva, ma le sue mi sono sembrate punte di spillo che non colgono la struttura dei problemi. L’intervento dell’abitante di Campo di Marte ha confermato che il comitato di Novoli non può solo pensare a Novoli, ma deve trovare nella sua zona la stessa regola di vita per tutta la città.
Credo che senza un piano urbanistico che valga almeno un secolo, senza un piano delle grandi funzioni e anche un piano di rinascita dei rioni, il cimitero degli elefanti non diventa una Firenze come avanguardia internazionale nella transizione ecologica.
Un caro saluto
Giannozzo
Report dell'evento
Dopo le introduzioni iniziali di Piero Osti per NBC e Alberto Di Cintio per l’Università
sono stati fatti i seguenti interventi:
– Ass.re Bettarini = il POC da poco approvato ha introdotto importanti novità per Novoli e la Mercafir, per Novoli si è pensato ad un fronte verde su viale Guidoni che oltre ad aumentare il patrimonio ambientale serve anche a mitigare l’isola di calore, per la Mercafir si punta alla riqualificazione dell’area e delle strutture puntando anche ad una logistica sostenibile e al controllo della filiera alimentare;
– Ass.re Giorgetti = conferma la volontà di realizzare l’interramento di viale Guidoni nell’ambito però di una rilettura complessiva della mobilità rionale; più complicato l’intervento sulle strade orfane;
– Pampaloni (Pres. Comm. Urbanistica comunale) = precisa le modifiche apportate e approvate al POC migliorative per Novoli e approva la recente proposta di realizzare un hub per il cibo nella Mercafir e quindi una struttura logistica più sostenibile anche pe ril rione;
– Pres. Tapinassi = è soddisfatto di questa unità d’intenti da parte dei vari soggetti interessati per un tavolo comune di lavoro. ricorda fra le emergenze l’isola di calore da combattere e almeno mitigare, il tema della legalità, condivide la proposta dell’hub del cibo, sottolinea l’importanza fondamentale di avere un arco temporale almeno ventennale per la gestione sufficientemente lungo per poter programmare i nuovi investimenti ed interventi necessari per la riqualificazione dell’azienda;
– Ass.re Giorgio = apprezza lavoro fatto da NBC e dalla Università, conferma la volontà da parte della Giunta uscente di voler innovare e qualificare tutto il rione anche con forte intervento sul verde sia quantitativo che qualitativo, da poco è partita l’indagine sull’isola di calore a piazza Artom con centraline di rilevamento delle temperature a terra per poi poter progettare efficaci interventi;
– Pres. CFT Ceccuzzi = la Cooperativa dopo un periodo di forte difficoltà economica e forte riduzione dl personale è finalmente uscita dalla crisi e si impegna a dare il proprio contributo fattivo alla riqualificazione dell’area;
– Matranga per la UIL = anche lui conferma la piena adesione a partecipare al tavolo comune di lavoro, sottolinea la necessità e l’uregenza di avviare i progetti di riqualificazione soprattutto per migliorare il tema della sicurezza sul lavoro;
– Trevisiol per la UR Università = ha ricordato i recenti studi del CNR sull’isola di calore e ha sottolineato l’urgenza di nuovi di interventi sui verde, auspica a breve l’avvio del tavolo partecipato;
– arch. Destrero = sollecita l’uscita del Piano del Verde comunale;
– Pucci = per il suo intervento vedi intervento scritto inviato;
– l’ultimo intervento è stato del Candidato Sindaco Palagi (gli altri candidati, Funaro, Schmidt, Saccardi, Del Re, hanno declinato l’invito e non si sono presentati con grande disappunto dei presenti) che in sintesi ha affermato:
” Va tutelato il futuro pubblico dell’area, pensandola in relazione all’area metropolitana e alle relazioni con Prato”
Nell’area di Novoli sono stati commessi tanti errori, come nella piana fiorentina. Si è pensato che il progresso fosse sinonimo di consumo del suolo. Categorie anacronistiche e superficiali sono state accompagnate dalla propaganda della crescita. A crescere però sono le ondate di calore.
Nel gennaio 2020 è stato proposto di realizzare nell’area Mercafir un nuovo stadio. Poi si è passati all’annuncio del Sindaco uscente Nardella di un nuovo polo logistico.
Per fortuna Novoli Bene Comune ha voluto dare un contributo al Piano Operativo, anche se non tutte le osservazioni sono state accolte. In seguito è nata un’interlocuzione positiva a partire da un progetto della CGIL di Firenze.
Pensiamo sia importante che il primo confronto tra candidate e candidati per il governo della Città si possa tenere su queste tematiche. Anche perché per la zona c’è una cornice che parzialmente accoglie quanto presentato dalla residenza, ma in modo troppo generico, funzionale a una campagna elettorale vaga, minacciata da possibili varianti fortemente peggiorative.
Per quanto ci riguarda le proposte per Novoli vanno per gradi di priorità.
1) L’area deve rimanere pubblica. Nessuno stadio privato di interesse pubblico. Nessun consumo di suolo.
2) La programmazione deve tenere conto di una programmazione reale per tutta l’area metropolitana settentrionale, confrontandosi con la provincia di Prato.
3) Prima di concentrare nella zona nuove attività, occorre riflettere sulla sostenibilità dei progetti. Ancora oggi non sappiamo se Qualità e Servizi potrà garantire tutta l’utenza del Comune di Firenze senza compromettere le peculiarità con cui si è sviluppata nelle scuole della piana fiorentina. I servizi di refezione scolastica devono garantire la continuità occupazione dell’attuale personale in appalto. È sbagliato che la Giunta non si sia mai confrontato con il Consiglio comunale su questo.
4) Concordiamo con l’idea di fare dell’area un centro di energia rinnovabile, investendo sul verde per abbattere l’isola di calore. Aggiungiamo che lo si potrebbe collegare al Parco della Piana (evitando nuovi progetti per l’aeroporto di Peretola). È fondamentale che sia un esempio sul piano dell’efficientamento energetico (dal fotovoltaico al recupero delle acque piovane).
5) Sul fronte del lavoro è imprescindibile aprire un confronto con le cooperative, per evitare ogni dinamica di sfruttamento. La logistica è una frontiera di estremi mutamenti, in cui è fondamentale anche il tema della mobilità.
6) L’interramento di viale Guidoni è una riflessione da avviare nelle prime settimane di consiliatura.
7) La realizzazione di studentati gestiti da soggetti privati deve essere evitata. Il diritto allo studio deve essere garantito dai soggetti pubblici.
8) Riguardo al complesso il Magnifico proponiamo di chiarire il costo a cui andrebbe incontro l’Amministrazione comunale in caso di acquisto tramite esproprio.
9) Sul fronte del nuovo Parcheggio Scambiatore Check Point Nord è fondamentale creare un percorso di partecipazione che colleghi la residenza della zona con le decisioni da prendere in coordinamento con gli altri enti dell’area metropolitana settentrionale, oltre che con il Comune e la Provincia di Prato.
10) La contrarietà al progetto della Terza Torre. È grave che lo schema progettuale sia stato inviato alla Direzione Urbanistica del Comune di Firenze il 29 gennaio 2024, senza essere mai stato discusso, anche in occasione della discussione sul Piano Operativo. Palazzo Vecchio doveva bloccare questo percorso e può ancora farlo.
11) Comprensorio Torre Agli: i protocolli di intesa del 2002 e del 2014 con il Ministero della Difesa evidenziano la necessità di un’azione più attiva da parte del Comune. Deve essere assolutamente istituito un tavolo di confronto politico con tutti gli enti pubblici, che porti al rilascio del bene a Palazzo Vecchio, per realizzare Edilizia Residenziale Pubblica, servizi e spazi culturali di aggregazione, oltre a un Comitato Locale di Sicurezza, Socialità e Solidarietà.
12) La programmazione socio-sanitaria e sanitaria deve essere al centro della politica comunale, anche se nel confronto con AUSL Toscana Centro e Regione. Nell’area di Novoli può e deve essere realizzata una Casa della Salute.
13) Il tema delle strade orfane, come più in generale quello delle aree private a uso pubblico, deve essere affrontato con coraggio.
14) Va rivoluzionato il rapporto tra Comune ed Edilizia Residenziale Pubblica. In questi cinque anni abbiamo denunciato le centinaia di alloggi sfitti e invenduti, seguendo da vicino il caso di via Torre degli Agli e quello di via Accademia del Cimento. Le case popolari sono un’occasione per dimostrare il ruolo delle politiche pubbliche, mettendo al centro la dignità delle persone e costruendo servizi funzionali alla socialità.