Osservazione-Proposta al Piano Strutturale
Il progetto per portare opere degli Uffizi a Novoli prende l’avvio ai primi di aprile 2020 quando l’Associazione Novoli Bene Comune, sollecitata dalla proposta “Uffizi Diffusi”, avvia una interlocuzione con il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt per proporre di ospitare l’iniziativa anche nel rione di Novoli, oggi quartiere periferico ma con una storia millenaria che conserva ancora tre chiese dell’anno mille e la splendida Villa Agli. La densità e la consistenza delle trasformazioni insediative verificatesi nell’area nord-ovest di Firenze e in particolare nel rione di Novoli, hanno di fatto reso meno visibili le testimonianze del patrimonio storico-artistico che caratterizzava l’area fino alla metà degli anni ’50 del Novecento. In questo quadro mentre si è verificata la completa ridefinizione, se non la distruzione di residenze signorili e ville, questi edifici storici e i complessi religiosi, se pure privati del corredo di annessi, rappresentano preziose testimonianze in grado di dare conto dello spessore storico e delle caratteristiche dell’area.
La proposta, in un incontro tenuto agli uffizi il 7 dicembre 2020, fu bene accolta dal Direttore Eike Schmidt, e successivamente pubblicamente confermata dal Direttore, che auspicava anche il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, in altre tre occasioni.
Il 5 febbraio 2021, audito dalla Commissione Consiliare Cultura del Comune di Firenze, il Direttore Schmidt annunciava la collaborazione con l’Associazione Novoli Bene Comune per il progetto Uffizi Diffusi a Novoli.
Il 25 giugno 2021, presso la chiesa di Santa Maria a Novoli, il Direttore Schmidt tenne la Conferenza “Uffizi diffusi un Museo in cammino”
Il 30 aprile 2022, a Novoli, presso la galleria d’Arte Frittelli in un Convegno dedicato proprio a Torre e Villa degli Agli, il Direttore Schmidt intervenne proprio sul “futuro di Villa Agli” come possibile sede per ospitare le opere d’arte del Museo degli Uffizi.
La Villa degli Agli, in via di Novoli, attualmente in disponibilità dell’Esercito Italiano ma non utilizzata, è uno splendido complesso del XIV secolo. All’interno si trovano pregevoli decorazioni e in particolare delle lunette decorate da Poccetti.
Da qui l’opportunità di considerare Villa Agli come “condensatore” di patrimonio artistico e come tale adatto a divenire punto di riferimento per una possibile riqualificazione degli spazi e del paesaggio della prima periferia cittadina. Certo l’ambiente più qualificato per ospitare opere d’arte, a suo tempo prelevate per operazioni di restauro e/o di tutela, e delle quali sarebbe ipotizzabile la ricollocazione recuperando così l’allestimento dello spazio e rivalutando il contesto complessivo in cui tali opere sono state prodotte. Si realizzerebbe quindi un ampliamento/ valorizzazione del patrimonio artistico, mettendo in luce i mutui legami degli edifici presenti nel territorio, anche attraverso l’impiego di supporti informatici che possono consentire una fruizione “in rete” dei singoli reperti artistici, riconoscendoli come elementi di un tessuto connettivo che fa capo a opere oggi conservate nella Galleria deli Uffizi.
Se il museo è centro di produzione di cultura e non solo luogo di semplice visita, l’organizzazione di una rete, di un sistema museale diffuso a scala urbana, ed in particolare di quartiere, significa il coinvolgimento dell’intera città in un progetto culturale di largo respiro. Non rifiuto del museo come luogo del passato, non museo come città morta, ma città della produzione culturale, linea portante della sua identità. Inoltre il progetto di un sistematico rilancio sul piano della piena consapevolezza della Firenze dei margini, certamente non secondaria, costituisce un progetto culturale che può avere anche rilevanza urbanistica. Vuol dire porre l’attenzione su testimonianze significative, anche se spesso dimenticate, che restituiscono processi secolari di stratificazioni artistiche o di formazione e organizzazione della struttura urbana del rione di Novoli. Nonché alla valorizzazione di episodi (decorazioni, cicli pittorici, arredi) che hanno incontrato minor attenzione o fortuna critica rispetto alle “maggiori” testimonianze artistiche. Un progetto che può aiutare a vedere e conoscere il rione nella totalità della sua immagine e nella concatenazione di tanti episodi, anche eterogenei, ma tutti connotati da una “misura” comune, in grado di suggerire al visitatore una chiave interpretativa per riappropriarsi della memoria dei luoghi.
Intendimento, altrettanto fondamentale, alla base della proposta è anche quello di cercare di rendere nuovamente accessibile Villa Agli, negata da anni ai godimento dei cittadini, dei visitatori comuni, dei turisti, privilegiando così la riscoperta del volto meno conosciuto del rione di Novoli e delle sue qualità storiche, artistiche ed ed architettoniche.
Per tutte queste considerazioni e per gli autorevoli consensi ricevuti, l’Associazione Novoli Bene Comune propone la seguente Osservazione al Piano Operativo Comunale:
chiediamo che l’Amministrazione Comunale riprenda il pieno possesso della villa Agli, oggi di proprietà demaniale, e la trasformi in sede permanente del progetto “Uffizi Diffusi” in pieno accordo e collaborazione con il Museo degli Uffizi.